Il progetto per una “Passive house”, contenente 8 alloggi in territorio toscano, ha costituito una innovazione che gli è valsa riconoscimenti e premi (premio Vespucci 2007). Il progetto ha infatti dimostrato la possibilità di raggiungere standard energetici elevatissimi a costi contenuti e a latitudini ove per almeno tre mesi all’anno è necessario il raffrescamento, caso assente nella maggior parte delle analoghe esperienze mitteleuropee.
Questi risultati sono stati raggiunti grazie ad una attenta progettazione architettonica, all’utilizzo di pareti altamente coibentate, all’ottimizzazione dell’uso dei pannelli solari e fotovoltaici e dall’uso di un sistema di ventilazione meccanica controllata.
Il carattere altamente tecnologico dell’edificio è manifestato da un linguaggio architettonico che evoca macchine leonardesche.